Alan Jones, l’orso che diventò Campione in Formula Uno.

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Alan Jones, l’orso che diventò Campione in Formula Uno.

13 Gennaio 1980, Buenos Aires. Gran Premio di Argentina di Formula Uno.

Qua da noi, in Italia ed in Europa, si smaltivano i postumi del Natale nel pieno Inverno. Dall’altra parte del mondo le telecamere della Mondovisione rimandavano dal circuito di Formula Uno immagini balneari e temperature torride. In quelle temperature, a causa di un foglio di carta che si era attaccato davanti ai radiatori, Alan Jones rischiò di rompere il motore e perdere la vittoria.

Invece no, l’australiano si fermò ai Boxes, fece togliere la carta assassina e si involò verso la vittoria, preludio ad una stagione mondiale che lo avrebbe visto Campione e regalare alla Williams il suo primo Titolo.
Alan Jones, ovvero l’ultimo re d’Oceania: nel 1980 vince l’ultimo – alla data di oggi – Titolo mondiale di Formula Uno per un cittadino di quel Continente, dopo i tre di Jack Brabham e quello del neozelandese Denis Hulme. Da allora sono 35 anni che quella zona del mondo, che ha sfornato una valanga di Campioni recenti sulle due ruote, manca all’appello nella Formula massima.
Ma quella di Alan Jones, antidivo per eccellenza, è una storia incredibile che si lega a quella di Frank Williams. Due anni prima, nel 1978, Alan diventa prima guida di quella Squadra in crescita, dove per la prima volta appare come Sponsor un nome che anni dopo per altri motivi farà storia. E’ la “Albilad” della famiglia…….Bin Laden !!!

La Williams, nata sportivamente nel 1977 come Costruttore in proprio, ha la singolare peculiarità storica di aver vinto sette Titoli Mondiali Piloti con sette Piloti diversi, ed il primo Titolo glielo regalò proprio Alan Jones.

jones-inline3 (1)Alan Jones e Frank Williams. Fonte: www.123.it

Ed in ossequio allo Sponsor Saudita, quando saliva sul Podio Alan ed i suoi Compagni di Squadra brindavano non a Champagne ma….a succo di Arancia!!!

Alan Jones nasce 70 anni fa esatti, nel 1946, e la sua vita è rocambolesca:nasce in una famiglia agiata, suo padre Stanley Jones fu un ricco Imprenditore e Pilota da corsa di primo piano che però non riuscì a correre in Formula Uno per un soffio alla guida della Maserati. Per coltivare la sua passione tuttavia Stanley fini presto in cattive acque finanziarie. Fu così dunque che dalla ricchezza Alan passò alla vita più dura, arrivando ad emigrare in Inghilterra come meccanico per mantenersi, dato che il Papà gli aveva chiesto di andarsene per non dover vivere l’onta delle esecuzioni forzose delle case e dei beni di famiglia….Infine lo stesso Stanley emigrò in Inghilterra dove però morì per infarto solo cinquantenne.

E così la vita di Alan, non ancora trentenne è trascorsa a dormire in Officina e a mangiare panini con quella che alla fine diventerà sua moglie. In mezzo a queste sofferenze Alan coltiva un solo obbiettivo di vita: arrivare a diventare Campione del Mondo di Formula Uno e vendicare i sogni incompiuti di suo padre.

A metà anni ’70 Alan arrivò finalmente in Formula Uno, sicuramente è “anziano” rispetto ad altri debuttanti dell’epoca, ma ha fatto la gavetta sul serio. Ha corso in Formula Tre, nelle Serie Minori, nella Can Am e alla fine ha conseguito tecnica e aggressività da vincente. E si vede. Ma il salto di qualità avviene quando appunto Jones passa dalla Shadow alla Williams. E nel 1979, in una Stagione mondiale dominata dalla Ferrari con la “312 T4″l’avversaria principale della “Rossa” è proprio la Williams “FW07″ . E nel 1980 i tempi sono maturi. Cinque Vittorie (o meglio 6 ma un Gran Premio, quello di Spagna, non valido per la Classifica Mondiale non fu conteggiato) e soprattutto quasi 20 Punti di vantaggio finale in Classifica rispetto al Vice Campione.

Ma se avete in mente le pagine patinate dei Campioni di F1, le serate di Gala e lo stuolo di fotografi, con Jones siete fuori strada. Jones era tutto fuorchè un personaggio mediatico, ed il suo stile da “mastino” in Gara si accompagnava ad un modo da “orso” fuori dall’abitacolo. Poco amato dai giornalisti e soprattutto molto poco diplomatico con le Autorità: dopo che la Federazione Internazionale (la sigla era F.I.S.A., e alla guida c’era il francese Jean Marie Balestre) annullò il Gran Premio di Spagna togliendolo dalla Classifica  Mondiale, Jones (che aveva vinto) vinse il successivo Gran Premio di Francia e completò il Giro d’Onore con il dito medio alzato all’indirizzo proprio di Balestre !

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Posted by Riccardo Bellumori

 

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