JEEP : La storia vera di un Brand “a sua insaputa” (Parte Seconda)

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JEEP : La storia vera di un Brand “a sua insaputa” (Parte Seconda)

(seguito dalla prima parte)
Finisce la II Guerra Mondiale, inizia un periodo socialmente complicato dominato dai cosidetti “Blocchi contrapposti” e dalla Guerra Fredda. Gli Usa passano – nell’immaginario collettivo dell’Opinione Pubblica – dalla Nazione liberatrice dal Nazismo all’ “AmeriKa” colonialista e Capitalista. Nel frattempo la “Willys” terminata la II° Guerra continua a rifornire l’Esercito, ma non sarà automaticamente una cosa positiva per l’immagine del Marchio. Inizia la Guerra di Corea nel 1950 : le riprese cinematografiche e fotografiche e – molto dopo – la Televisione portano nelle case dei Consumatori (ed elettori) americani delle immagini raccapriccianti. La Stella dell’Esercito americano comincia ad essere il bersaglio dell’Opinione Pubblica, dei Pacifisti, degli esponenti ed elettori delle forze che si identificano nella Sinistra e nel Socialismo. In tutte queste immagini (dove compaiono a trasportare truppe nei luoghi martoriati dalla guerra) le “Jeep” Willys vengono associate alla crudeltà della Guerra e dell’usurpatore. E la Willys diventa così, anche in questo caso a sua insaputa, un simbolo deteriore, un simbolo del “male”. Forse anche per questo, e per affrontare una fase di industrializzazione di veicoli per uso stradale da affiancare alle commesse militari “affrancandosi” dall’immagine del fuoristrada militare, nel 1953 la Willys acquisisce ed effettua una fusione con la “Kaiser-Frazer” (americanissima nonostante il nome “Kaiser”) e nasce così la “Kaiser Willys” che dal 1955 si chiamerà Willys Corp. Tuttavia ancora in quegli anni non si apprezza una vera produzione stradale “SUV” di Willys nè tantomeno viene “ufficializzato” il termine “Jeep”. O meglio: fin dal 1944 Willys produceva regolarmente la linea “CJ” (Civilian Jeep) cioè un adattamento stradale della “MB” dell’Esercito, con corpo vettura “Torpedo” 2+2 posti.Fino al 1956, con la serie “CJ” dalla Versione “1″ alla Versione “5″ quasi nessuna Willys resta però nell’immaginario degli automobilisti. La “svolta” è indubbiamente nel 1957 con la “CJ 6″ e consacrata con la successiva serie “CJ 7″ : tutte e due rappresentano le “pietre miliari” dell’icòna “Jeep”, la “CJ 7″ addirittura nelle versioni “Laredo” “Wrangler“, “Renegade”  e ” American Eagle” segna l’inizio della epopea Jeep nel fuoristrada duro e puro, all’americana. Infine ricordo che addirittura Willys produceva fin dal 1945 un modello Station Wagon della “CJ”, di cui però quasi nessuno tiene traccia nella memoria. Perchè prima di vedere il prodotto più “Icòna ” di Jeep e più SUV di Willys, o meglio la mamma di tutte le SUV, occorre attendere il 1962 con la “Jeep Wagoneer”. E sempre in tema di “filoni” va ricordato che nella sua storia Willys Jeep è stato precursore tanto dei “SUV” quanto del fenomeno “Hummer”.

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Per i cultori dell’argomento suggerisco di guardare il “Willys 715″. Tanto fu il successo e la notorietà che nel 1963 – finalmente – il Gruppo Willys cambiò denominazione in “Kaiser Jeep” perchè ormai il Marchio si sposava – anche questo quasi involontariamente – con il suo prodotto di punta, il “fuoristrada”.  La nuova denominazione viene tuttavia anticipata da una Concept “alternativa”, che a sua volta è un apripista: la “Jeep Wide Trac” del 1960, che anticipa il concetto della “piattaforma multipla“, in quanto sulla base di uno stesso pianale poteva diventare Pick Up, Furgoncino o Monovolume extra large. Tuttavia si pensa anche che l’esigenza di cambiare denominazione e criptare il nome “Willys” nel 1963 nacque dalla esigenza di affrancarsi definitivamente “coda” di immagine deteriorata che Willys stessa aveva ormai assunto come fornitore dell’Esercito USA dalla Guerra di Corea alla maledetta Guerra del Vietnam del 1960, dove peraltro Willys non forniva più un proprio Concept ma la “M.U.T.T.” della Ford. Tuttavia nell’immaginario collettivo “l’ipoteca” delle forniture alle Forze Armate USA rimase impressa anche nel successivo passaggio della “Kaiser Jeep” nella AMC (American Motor Corp.) nel 1970. Proprio la “AMC” finirà per ridimensionare ruolo e produzione della “Jeep” al ruolo di Fornitore delle commesse pubbliche contingentando la produzione della serie “CJ7″ e lasciando praticamente immutata la “SJ” Wagoneer del 1962 cui fu affiancata nel 1974 la gemella “Cherokee” che così pagava una linea ed uno stile molto antiquato, e questo nel piombare nel mezzo della crisi sociale ed economica del 1973 incise negativamente sui numeri di vendita. Un errore madornale che contribuì a gettare tutta la “AMC” in una fase critica, un maldestro errore di valutazione  perchè invece che sviluppare il prodotto “Jeep” , American Motors lo considerò semplicemente in virtù degli appalti di Stato, nel mentre tuttavia iniziava la scalata di Toyota, Nissan e Land Rover nel mercato mondiale del Fuoristrada, e quella della Chevrolet nel mercato interno. AMC purtroppo uscì malconcia dalla grave crisi economica della metà degli anni ’70, poichè rispetto ai tre Colossi Ford/GM/Chrysler fu meno in grado di aggiornare la sua produzione e anche la più vulnerabile dalla prima intrusione sui mercati americani del prodotto europeo e giapponese. Da quel momento la Gamma AMC si reinventò con un tipo di prodotto rivoluzionario per l’epoca ma che sarebbe stato compreso solo 30 anni più tardi: il Crossover.

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L’AMC “Pacer” e soprattutto la mitica “Eagle” 4×4 ne sono la testimonianza. Ma la crisi finanziaria del Gruppo fu ormai tale da rendere necessario  l‘ingresso di Renault, che dal 1979 al 1987 alimentò commercialmente solo il modello Eagle e il Brand Jeep mentre lasciò in vita il Marchio AMC per la sola assistenza ma di fatto ne ridusse quasi a zero la Gamma auto. Nel 1987 Renault mantenendo in vita solo i Marchi Jeep e Eagle cedette quel che restava della American Motors alla Chrysler, che seppellì così anni di storia chiudendo il Marchio. American Motors Corp. scompare, scompare anche la “Eagle” e tuttavia anche da parte di Renault – all’epoca – viene fatto un errore madornale: utilizzare AMC per riciclare negli USA la gamma europea (i casi limite sono le rimarchiate “Alliance” e “Medallion”, praticamente delle grottesche Renault 11 e 21 cammuffate per il mercato americano, ed una R5 “Le Car” con scudi paraurti modello testuggine…) invece che proseguire nello sviluppo della Gamma “Jeep” e “Eagle” in chiave europea, visto che l’unico prodotto Jeep/Renault che resta alla storia tra il ’79 e l’87 è il rinnovato “Cherokee”. Al contrario dei Marchi giapponesi che invece, con “Patrol”, “Land Cruiser” e “Pajero” hanno fatto fortuna in Europa, proprio dopo l’uscita negli USA, con modelli decisamente di impostazione fuoristradistica ed avventurosa. La fase di passaggio a Chrysler , nel 1987, (Renault cedette il suo 46% di AMC per una cifra notevole, ridondata dai giornali USA : “1,5 Billions of Dollars”) ci porta infine ai giorni nostri. Dove uno dei pochi che di auto ci capiva davvero, cioè Lee Iacocca, lavorò da quel momento e fino al suo abbandono nel 1992  per fare della  Jeep quello che è appunto ormai diventato, e forse a sua insaputa : un Brand inconfondibile e ricercatissimo….Con uno strano gioco del destino: Jeep (cioè Willys) viene acquisita da Chrysler nel 1987. Esattamente 60 anni prima, nel 1927, Walter Chrysler fondava l’omonima Casa Costruttrice….dopo aver fallito un tentativo di scalata alla Willys!

Riccardo Bellumori.

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