Salone di Francoforte 2015 : Le auto di lusso vanno alla carica (elettrica).
Il tema delle auto elettriche ha sempre trovato un certo spazio nell’informazione e nei dibattiti, perché fondamentalmente la trazione elettrica “100%” esiste da tempo (su veicoli da lavoro principalmente) ma fino ai primi anni del 2000 aveva fatto solo qualche timida apparizione tra le auto di serie, sia come trasformazione di auto a combustione (tra queste la Fiat Panda e 600 “Elettra”) sia come modello originario (la più famosa fu la General Motors EV1 costruita tra il 1996 ed il 1999).
Ma è subito dopo il 2008, con il “Crack Lehman” e la crisi che deprime il mercato auto che i Costruttori trovano con le auto elettriche un insperato veicolo pubblicitario ed un modo per recuperare la propria immagine. Anche perché, ricordiamolo, è proprio dal 2008 che inizia la stella di un nome che diventerà emblema del “full electric”, la Tesla.
Come sappiamo, furono gli americani di General Motors (con le Extended Range Volt ed Ampera) ed i tedeschi di BMW e Volkswagen a farsi strada per primi con alcune proposte interessanti fin da quel 2008/2009, ma soprattutto per contrapporsi all’armata giapponese che da sola, fin dalla metà degli anni Novanta, deteneva oltre l’80% dei Brevetti mondiali in tema di mobilità alternativa elettrica ed ibrida. Ma nel corso del periodo che va dal 2011 ad oggi praticamente tutti i Marchi tedeschi e – a Spot – anche gli altri Competitors internazionali hanno avuto modo di presentare una propria proposta di auto 100% elettrica. Anche se su tutti un solo Gruppo merita il prestigio di Leader attuale del settore : è l’alleanza Renault Nissan (NR) che nella sua Gamma ha ben 7 Modelli di cui uno (la Nissan Leaf) è attualmente un Best Seller.
In realtà quello che ha preso piede più diffusamente e subito, nella produzione di serie, è stata la conversione Ibrida di modelli a Combustione, ma questo era prevedibile. Meno prevedibile è stata la considerazione che, a conti fatti, la “Ibridazione” operata dalle diverse Case ha interessato in maggioranza auto di Lusso e Sportive più che berline da famiglia e da uso di tutti i giorni.
Porsche, Bmw, Mercedes, Audi, Volvo, Lexus, Acura, Infiniti, ma addirittura Land Rover e Ferrari : quasi il 90% dei i Costruttori “Premium” propone già ai Clienti una opzione Ibrida ed entro il 2018 si arriverà di sicuro al 100% dei protagonisti del mercato. Un esercito di modelli rispetto ai quali la iperattività di Peugeot/Citroen e Renault/Nissan non regge il confronto numerico con riferimento all’offerta disponibile sul mercato di auto ibride “per tutti i giorni”.
Mentre sembrerebbe essere stata del tutto abbandonata la strada dell’”Extended Range” come nella Opel Ampera e Chevrolet Volt, dove la trazione elettrica vede la presenza di un motore a combustione praticamente solo in veste di generatore di carica per le batterie.
Per quale motivo il settore del Lusso ha sposato così bene la tecnica ibrida ? Perchè da elemento di utilità e risparmio il motore elettrico è diventato a suo modo uno “Status Symbol”, un elemento distintivo capace di qualificare il Marchio produttore, un segno distintivo di appartenenza nella fase della crisi nera.
Sarebbe a questo punto stato automatico attendersi una “infornata” di modelli “100% electric” di Lusso, ma qui è avvenuto un fatto inatteso: per anni la “Tesla” è rimasta quasi isolata nel Target “Premium” mentre al contrario Peugeot/Citroen/Mitsubishi, Honda, Renault/Nissan e addirittura Fiat e Smart hanno lanciato una o più proposte “Zero Emission”, in Settori di mercato più decisamente popolari, sia con modelli “nativi” che trasformati (500 e Smart).
Finora le proposte delle maggiori Case Premium si è fermata allo stadio di Concept e basta. Francoforte 2015 sembra avere segnato una svolta finalmente anche su questo Tema: tra annunci di modelli nel prossimo futuro e proposte più concrete il settore “Premium” sembra avere davvero preso la “scossa”. E resta sempre da capire quale potrà essere il percorso del mercato in Cina. Ne parleremo lungo una serie di Articoli su questo Blog. Un po’ di pazienza …..
Riccardo Bellumori