ISDERA : la buona “Stella” di Schulz (Prima Parte)
“DieselGate” Volkswagen : il giorno in cui i tedeschi tremarono. la volta in cui l’Automotive tedesco non si sentì più così “Uber Alles”. E chissà cosa starà pensando in questi momenti Eberhard Schulz: uno con un nome così, la prima cosa che capisci subito è che deve essere sicuramente tedesco. E che tedesco!!! Forse quasi nessuno conosce l’esistenza di questo signore, che in fondo aveva un unico grande sogno: costruire la migliore Supercar “100% Made in Germany” della storia. E che, forse, è anche riuscito nel suo intento. Ma cominciamo con ordine: Eberhard Schultz è nato nel 1945, periodo terribile per la Germania e anche per le sue industrie automobilistiche.
Mercedes faceva i conti dei danni di Guerra, ed Auto Union era divenuta bottino dei Russi, che avevano espropriato gli stabilimenti di tutti i brevetti, i prototipi ed i macchinari del Marchio che dominò insieme alla Casa della Stella a tre punte il mondo delle Corse fino al 1939.
Forse da questa prostrazione, forse dalla ulteriore “mazzata”dell’abbandono delle Competizioni proprio da parte della Mercedes a causa della tragedia di Le Mans, nel giovane Eberhard nacque il sogno proibito: costruire la miglior macchina tedesca. Migliore addirittura di Auto Union e di Mercedes? Di più ! Un prodotto che avrebbe per incanto messo insieme i nomi dei due dominatori delle scene anteguerra: la Porsche (perchè in fondo Ferdinand Porsche fu la mente della Auto Union fino al 1937) e la Mercedes. Il primo passo fu quello di fondare la “SUA” Factory. Voi direte: vabbè, dov’è lo straordinario? Fino alla metà degli anni ’70 le Factory artigianali di Supercar spuntavano come funghi…..Ma la cosa straordinaria è che la “sua” Factory Eberhard Schulz la creò a soli 24 anni ! E per questo arriverà alla fine ad abbandonare gli Studi in Ingegneria che aveva iniziato in modo brillantissimo. La sua Factory Eberhard la chiama I.S.DE.RA ( Ingenieurbüro für Styling Design und Racing ) e pone il suo primo Quartier Generale ad Hildesheim, città della Bassa Sassonia che si trova ad 82 Km. di strada da quella Wolfsburg, oggi così al centro delle cronache. Come simbolo del suo Logo Schulz sceglie l’Aquila in fase di presa rapace. L’aquila, emblema di Odino nella antica cultura delle Tribù della terra germanica.
La prima Supercar Isdera nasce nel 1970 e si chiama Erator GTE. Per essere la capostipite delle auto celebrative della Grande Germania bisogna ammettere che strizzava un po’ troppo l’occhio alla americanissima Ford GT40. Ma c’è un motivo eroico e sentimentale allo stesso tempo per spiegare la genesi della Erator: nel 1968, quando Eberhard Schulz inizia a “scolpire” la sua prima creatura, La GT40 Ford conquistava la terza delle quattro vittorie consecutive a Le Mans. Battere le Ferrari era stato talmente straordinario da garantire alla Berlinetta Ford un impatto mediatico mondiale, ecco perchè alla GT 40 si ispira parecchio la Erator, che però soprattutto nel fianco posteriore si avvicina parecchio alla alla C 111 Rekordwagen che Mercedes lanciò nel 1969. E poi non bisogna dimenticare che il vulcanico Schulz la Erator la costruì nel cortile dietro casa, con attrezzature davvero spartane e ben pochi mezzi, se è vero che il motore antenato dell’attuale Mercedes “AMG” da 5000 cc era il 1600 cc 4 cilindri del Maggiolino VW per poi passare negli anni ’80 ad un V6 Ford 2.6 lt. Ovviamente l’attuale “riedizione” della originaria Erator, la MkIII, è davvero un’altra cosa.Ma la linea resta quella degli albori. (Segue alla Seconda parte)
Riccardo Bellumori
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