KEN TYRRELL : L’Ultimo Highlander
“A” come Alboreto, Alesi; “B” come Bellof, Brundle; “C” come Cevert, Cheever; “D” come Depailler……..”S” come Stewart e Scheckter…..Questo “alfabeto” è dedicato ai “vecchi” Tifosi di Automobilismo. E a Ken Tyrrell. Perché con i talenti che questo storico Team Manager ha scoperto e con i Campioni che ha messo in Squadra, si potrebbe comporre mezzo alfabeto. La Tyrrell, insieme alla Zakspeed, è stata la Squadra per cui ho avuto più affetto, e considerando che occupa lo scenario della F.1 per 30 anni esatti (1968-1997), mi dispiacerebbe non rompere l’oblio che sembra calato sul suo nome. Della Tyrrell si è parlato sempre molto poco, eppure la sua storia è legata a quella di uno dei più grandi Campioni della Formula Uno : Jackie Stewart. Certo è vero che nell’epoca dell’immagine, delle prime Tv e del Jet Set che montava in F1 dalla metà degli anni Settanta, forse l’uomo ha finito per perdersi tra tanti Team Manager inglesi che affollavano il Paddock, con l’aggravante di non essere coreografico come Lord Hesketh, effervescente come Colin Chapman, o telegenico come il rampante Frank Williams : temprato dalla falegnameria dei “Tyrrell Brothers” Ken Tyrrel era un orso quanto a rapporti pubblici, ma nella sua testa aveva un “Pastamatic”, perchè tirava fuori idee e soluzioni con la stessa capacità con cui scopriva talenti.
Jackie Stewart, in primis, e di questo rapporto vincente sono pieni gli archivi, così soprassiedo…Il soprannome “falegname” molti lo scambiano con l’ultima attività prima di fondare il suo Team. In realtà è un nomignolo e basta, le radici del “Tyrrell Team” datano dal 1959 in Formula Junior, quando in effetti provvisoriamente si insediò nei capannoni della falegnameria di famiglia. Passa alla Formula 3 nel 1965, con Stewart che aveva scoperto in F.Junior, da cui però si divide perchè lo scozzese è “preteso” in F.1. Tyrrell invece partecipa alla formula regina solo dal 1968, ma non “in prima persona” ma con macchine Matra e motore Cosworth.In pratica il Mondiale del 1969 è di fatto vinto da Stewart su Matra-Ford gestite dal Team Tyrrell. Resta il fatto che Tyrrell è tra i pochi Teams Manager a vincere, a nemmeno due anni dalla prima iscrizione nel Mondiale F1, il Titolo Piloti e il Titolo Costruttori. Tyrrell lascia la Matra e tra il 1970 ed il 1972 iscrive a suo nome un Team ricorrendo abbondantemente all’abilità di famiglia nel “trading” oltreche di Team Manager : costruisce la “001″ con abbondante materiale March , e le versioni “002″, “003″, “004″ pur essendo progettate in proprio vengono lavorate ed assemblate presso la GOMM Metal Developments, una Factory esistente tuttora (a Woking). La prima vera “tutta Tyrrell” è di fatto la “005/006″ Campione del 1973, tra le prime ad utilizzare il “periscopio” cioè la presa d’aria dietro la testa del pilota.Dopo il 1973 il Team alterna sia prestazioni buone ad altre pessime, come alterna soluzioni geniali (periscopio, le P34 6 ruote, la forma a freccia e l’alettone a Boomerang della “012″, il muso rialzato della “019″ del 1991,..) a realizzazioni da cui trapela l’anima “garagista” di Ken (la “007″ simil McLaren, la serie “009-010″ fotocopia della Lotus 79, e altro).
Inoltre caratteristica della Squadra nei primi 20 anni è alternare stagioni ben sponsorizzate (Elf, Candy, Benetton, etc…) a periodi in cui si raschia il barile, e questa seconda condizione diventa la regola negli ultimi 10 anni di vita della Tyrrell. Ecco perchè spesso alcune versioni Tyrrell sono pluri-stagionate, cioè vengono schierate lungo più annate praticamente identiche o discretamente rimaneggiate. L’anno “di frontiera” è secondo me il 1984: frontiera perchè le Tyrrell “zanzare” motorizzate Cosworth, con 400 Cv in meno della concorrenza sembrano F2 piovute in mezzo alla Classe regina; dove tuttavia la coppia terribile Bellof/Brundle si infila in mezzo al plotone turbocompresso; il 1984, tuttavia, è l’anno della “vergogna” per la Tyrrell, quando alle verifiche post Gara ai Box viene pizzicata a rabboccare la “012″ di acqua e pallini di piombo. Squalifica totale: fu un giusto provvedimento sportivo o un atto di “mafia” dell’organizzazione contro l’ultimo Highlander? Ognuno di noi ha la sua risposta……..Dopo quel 1984/1985, complice forse la scomparsa di Bellof a Spa, cala un metaforico sipario sulla epopea del Boscaiolo : a partire dagli anni ’90, a parte pochi acuti (Jean Alesi, Stefano Modena o Mika Salo, ad esempio) la gloriosa Tyrrell……….. la prima inglese a far vincere una squadra francese in F1 (la seconda fu la Renault di Briatore, effettivamente di stanza in Inghilterra….) entra nel limbo, e nel 1998 armi e bagagli passano alla BAR. Ken Tyrrell muore nel 2001, il 25 Agosto. In quella data Tyrrell perde la battaglia contro il Cancro, ma guadagna la Storia, e doverosamente l’Inghilterra gli tributa un libro :” KEN TYRRELL, Portrait of a Motor Racing Giant”.
Riccardo Bellumori