Hyundai. Il Colosso che arrivò in Europa….in sella ad una “Pony”
“Pony”. E la mente ti torna a quando da bambino il papà ti metteva in groppa a quegli irresistibili cavallini per fare un giretto in tutta tranquillità.
40 anni fa, o meglio 41 anni fa al Salone di Torino del 1974, apparve il primo “Pony” …a quattro ruote. Era ovviamente il modello “Best Seller” della coerana Hyundai. Questo, storicamente, lo sanno tutti.
Quello che forse non tutti ricordano è che 41 anni fa la Hyundai, benchè fosse già da anni un Gruppo industriale fortissimo nei settori siderurgico, navale, trasporti ed edilizia, purtuttavia in Europa era conosciuta al massimo per qualche accessorio o prodotto di stampo elettromeccanico o elettronico. Infatti dal punto di vista “Automotive” la prima attività della Hyundai si materializzò su modelli costruiti dietro licenza “Ford”. Fu dal 1975 che, grazie a Know How e piattaforme della Mitsubishi, la Casa coreana propose il suo primo prodotto “In House”, cioè proprio la Pony. E per compiere il primo decisivo passo sul mercato globale, Hyundai si rivolse ad uno dei più forti Designers del tempo: Giorgetto Giugiaro e la sua Italdesign. Lui grazie alla sua struttura ed al suo Know How potè non solo disegnare la più bella carrozzeria per la Pony, ma anche “accompagnare” con la sua firma l’uscita di questo modello sui diversi mercati Internazionali previsti da Hyundai.
La “Pony”, lo sappiamo, divenne il modello identificativo della Casa, l’apripista verso i nuovi mercati. Nella fine degli anni ’80 la Gamma si popolò di nuovi modelli, occupando segmenti di mercato diversi. Apparve la “Sonata” una canonica berlina a tre volumi, probabilmente non bellissima nè da spellarsi le mani con le Standing Ovations ma concreta, funzionale (la tecnologia continuava ad essere ottima, poichè proveniva da Mitsubishi) e soprattutto economica. Un esempio? A mia memoria, la “Sonata 1.6″ in Italia, corredata di molti accessori di serie che altrove erano venduti come Optional, era venduta nel 1989 a 20 milioni di Lire. Per puro confronto, la Lancia “Dedra 1.6″ contemporanea costava non meno di 29 milioni di Lire.
In diversi Paesi la Hyundai si cominciava a identificare come il Marchio grazie al quale comprare prodotti di buona qualità con prezzi con cui i Marchi europei vendevano prodotti di uno o due Segmenti di mercato inferiori !!!
La Gamma nel corso degli anni successivi si integra con modelli di derivazione commerciale, minivans, etc. Ma soprattutto all’inizio degli anni ’90 comincia l’espansione di Hyundai verso nuovi segmenti: SUV/fuoristrada e sportive.
Negli anni ’90 arriva infatti la “Galloper” e nel 1996 la Gamma si arricchisce delle prime Coupè.
Nel frattempo dal Sud Est asiatico “le Tigri dell’Est” così definite, si moltiplicano: “arrivano” infatti anche Daewoo e Kia. La Daewoo, evidentemente, prende una sua strada confluendo in GM negli anni Duemila. Per Kia la storia è diversa. Le prime auto le produce su licenza Fiat negli anni ’70, e la “sua” prima auto, la “Brisa” (fortemente ispirata alla produzione giapponese, evidentemente) è del 1974. Dopo un periodo fortemente concentrato su Veicoli commerciali “light” nel 1989 nasce la “Capital”. Ma nel 1997 il Marchio “Kia” rischia la bancarotta e così viene assorbito dalla Hyundai. Da allora il Gruppo continua la sua scalata potente sui mercati mondiali. E soprattutto Hyundai ha rotto gli indugi costruendo progressivamente una Gamma completa, poi orientandola verso il settore “Company Cars” ed oggi aggiornandola e articolandola secondo il più esigente palato europeo. Di tutta la Gamma aggiornata mi piace ricordare, a titolo di esempio, la “i30″: il Design rinnovato e sempre coinvolgente, la nuova generazione di motori “Euro VI” anche nella versione Turbo da 186 Cv.
Una piccola peste, che ho avuto il piacere di provare a Valleluenga: sedile anatomico Racing perfetto, seduta sportiva ma comoda. E un temperamento da tigre, in tutta sicurezza dato l’assetto sincero e la dotazione attiva che la equipaggia. Vi assicuro che una volta provata la piccoletta si è fatta molto presto rimpiangere. A me, quella domenica in Pista, è dispiaciuto davvero separarmene !!!
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Posted by Riccardo Bellumori