Addio tergicristalli, benvenuti ultrasuoni
Torino – Il metodo più efficace per innovare è sicuramente ampliare le vedute e carpire tecnologie da altri settori. Attualmente la Formula1 porta in pista delle tecnologie che dopo alcuni anni vengono applicate sulla produzione di serie. Ma per innovare su applicazioni apparentemente più semplici le competizioni non sono la strada giusta. Settori come l’areonautica, pregni di tecnologie in ogni minimo dettaglio possono fare la differenza e offrire spunti di applicazione sulla produzione di auto.
E’ proprio dagli aerei che arriva questa innovazione: ultrasuoni che eliminano le gocce di pioggia dal nostro parabrezza. La Inglese McLaren sta studiando un sistema per portare dagli aerei questa tecnologia, e lo fa per due motivi: il primo è quello di offrire una soluzione migliore delle spazzole tergicristallo. La seconda invece è legata ad aumentare il prestigio di supercar come le loro, togliendo un altro punto in comune che lega le utilitarie a questi bolidi da sogno.
Il suo funzionamento è a vibrazione, vi è un meccanismo che emette onde sonore ad alta frequenza in grado di eliminare tutte le gocce dal parabrezza senza toccarlo. Ovviamente una soluzione di questo tipo richiede un notevole numero di ore di test per coprire l’ampio spettro di casistiche legate, la McLaren sta lavorando sulle diverse frequenze per far sparire dal vetro ogni elemento estraneo, ma non solo, il sistema definitivo sarà anche in grado di “mappare” elementi di sporcizia che, una volta individuati saranno eliminati utilizzando un picco di energia con particolari frequenze.
Ma voi la sapete la storia dei tergicristalli?La storia dei tergicristalli dura da più di un secolo. Il brevetto risale al 1903 ad opera della statunitense Mary Anderson, inventrice del primo sistema di pulizia automatico per pulire i parabrezza ed utilizzato in serie per la prima volta nel 1922 sulle Cadillac. Pensate che la Anderson non riuscì a convincere nessuna azienda ad acquistare il brevetto per 19 anni, dove si sentì anche dire che la spesa di acquisto non sarebbe stata ripagata dal mercato.
Il futuro è sinonimo di cambiamento e di evoluzione, se ci voltiamo indietro anche solo di qualche anno, notiamo come in pochi anni le auto siano cambiate sotto molti aspetti: pensiamo alle manovelle dei finestrini o l’illuminazione esterna che, abbandonate le lampadine ad incandescenza, è sempre più protesa verso i led e si sente già parlare di laser per il futuro. Dalla nascita dell’auto ad oggi gli elementi comuni sono in continua diminuzione: sedili, volante, ruote…sono i capisaldi che senza i quali non si identificherebbe più un auto.