500 e Abarth. Amore a prima vista
Poche auto sono leggendarie come la Fiat “500″.E poche “firme” sono legate a doppio filo con il “cinquino” come Abarth.
La prima realizzazione del Marchio dello Scorpione risale al 1957 e fondamentalmente fu una vera e propria “vetrina” commerciale della serie di pezzi speciali (marmitte, etc..) che Abarth cominciò a produrre per la elaborazione delle diverse auto di serie. Certo, parlare di potenza per quei valori oggi farebbe sorridere : la “nuova 500″ del 1957 era una bicilindrica da 497 cc. Di serie sviluppava 13 Cv, la elaborazione Abarth arrivava a 21 Cv, ma i limiti erano evidenti.
Molto meglio andò alla seconda nata, la “595″ del 1963. Abarth studiò una maggiorazione del bicilindrico che arriva in varie evoluzioni alla soglia dei 32 Cv. Insomma, si cresce….Poi arriva la “695″: 38 Cv e 140 Km ora. Davvero una estremizzazione della originaria “utilitaria” di casa Fiat. Nemmeno a parlare della evoluzione da Pista, la 695 SS Assetto Corsa : cento esemplari e 60 Cv.
Abarth 695 Assetto Corsa. Fonte. www.flickr.com
Che dire di più??? E poi arrivò il 1972, quando Fiat acquisì il controllo totale della Factory Abarth, che passò da “Garage estremo” per auto di serie a firma sportiva delle auto selezionate da Fiat. La prima realizzazione in tema fu la “124 Abarth” con cui Fiat partecipò al Mondiale Rally lasciando contemporaneamente alla Lancia la presenza in Pista.
Il resto della storia lo conosciamo in tanti. La massificazione del mercato auto, che prese piede dalla metà degli anni Settanta, ma soprattutto la grande crisi energetica dello stesso periodo portarono un po’ di ombra a tanti marchi di preparatori e “garagisti”. Le tematiche del consumo e del risparmio energetico e soprattutto la questione ambientale e “politically correct” hanno messo la tagliola a marmitte sportive, a pezzi speciali, alle elaborazioni.
E poi il colpo finale: le omologazioni per la partecipazione alle Gare. Da un certo periodo in poi per i “Piloti della Domenica” diventò praticamente impossibile sostenere i costi di partecipazione ed aggiornamento delle proprie “elaborate Abarth”. Al massimo rimaneva la possibilità di partecipare ai Rally e in Pista nella Categoria “Auto strettamente di serie” con Fiat 127 e Ritmo Abarth, o con le mitiche Autobianchi A112 Abarth.
Nel 2007 Fiat “rilancia” il marchio Abarth. Ed arriviamo ad oggi: Abarth rinasce in contemporanea con l’uscita della nuova 500 e fa l’en plein: la 1.4 Turbo 16V arriva a 135 Cv fino a 160 con i Kits “esse-esse”, “esse – esse Koni”, “695 Abarth Koni/Brembo”. Ottimo inizio, visto che parliamo ancora delle “elaborate” dalla Serie. E poi dal 2014 arrivano le “Biposto”. E il futuro? Beh, per quello incrociamo le dita.
Che ne direste del preannuncio di una versione Abarth per la bellissima “500X” ???
Sperèm !!!!! Per intanto consoliamoci con questo “rendering” ripreso dalla Rete e il cui Copyright è della icsphotography.it
Posted by Riccardo Bellumori.