Elio, ultimo “Gentleman Driver”

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Elio, ultimo “Gentleman Driver”

6 Maggio 1978. Gran Premio di Monaco di Formula 3.

A quei tempi la Pista di Montecarlo veniva vista dai Team Manager della Formula Uno come l’esame di Maturità dei Piloti cadetti. Perchè i giovani che vincevano quella Gara, corsa di solito il Sabato precedente il Grand Prix di F1, quasi sempre l’anno successivo salivano sulle monoposto più desiderate al mondo. In quel 1978 vince sulla sua Chevron vecchia di un anno Elio De Angelis, un giovane ragazzo romano che già due anni prima aveva vinto l’Europeo Karting.

Nasce così la stella di un Campione discreto, e quando ormai l’automobilismo era diventato un fenomeno mediatico Elio si imponeva per la calma e la riflessività delle sue interviste, per la eleganza ed educazione da gentiluomo.

Sapeva anche suonare il Pianoforte, Elio, e nel corso di un mitico “sciopero” dei Piloti nel 1982 seppe regalare ai resistenti asserragliati nella Hall di un albergo in Sudafrica una serie di passaggi musicali da applauso. Elio fu anche tra i pochi Piloti italiani cui Enzo Ferrari si interessò negli anni ’70 / ’80, facendogli provare la monoposto Campionessa del Mondo. Poi alla fine dopo un 1979 di esordio sacrificato su Squadre minori il passaggio alla Lotus. Una vecchia gloria in cerca di riscatto, con tanta storia vincente alle spalle ma tanti guai nel suo futuro. Elio ha solo 22 anni, il suo compagno di Squadra – che lo adora – si chiama mario Andretti ed è un Ammiraglio di vecchio corso. Elio si dimostra il Pilota migliore della Lotus per tutti gli anni dal 1980 al 1984, regalando nel 1982 al Patron Colin Chapman la prima vittoria dopo 4 lunghissimi anni di attesa.

Nel 1984 finalmente arriva la soddisfazione di essere il Terzo miglior Pilota del Mondiale dopo la coppia “marziana” Lauda / Prost sulla Mc Laren Porsche. Elio dirà, tempo dopo, quanto gli pesasse essere considerato la “formichina” che a furia di terzi e quarti posti si era guadagnato quel posto miracoloso. Perchè i Media erano distratti da quegli “Highlanders” ai primi posti ma non fece caso che la vera impresa fu quella del Pilota romano capace di portare una stanchissima e lenta Lotus Renault ad un passo dal Paradiso. Poi arrivò un triste 1985: Elio riuscì perfino per la prima volta dal 1978 a portare lui stesso e la Lotus al primo posto provvisorio della Classifica Mondiale. Ma inizia una guerra di successione dove il nuovo Management post Colin Chapman (il Patron storico morto due anni prima) sacrifica il fedele Elio per la nuova stella Ayrton Senna.

A quel punto Elio decide con dispiacere di chiudere una storia di lealtà ed amore verso la Lotus. Elio passa alla Brabham nel 1986, e un terribile 15 Maggio a Le Castellet in Francia, nel corso di alcune Prove private l’alettone della sua Brabham si stacca. Elio vola fuori pista. Non lo rivedremo mai più da allora. Sono passati 30 anni. Il Pilota gentiluomo ha lasciato un segno indelebile. Mi ricordo nel 1980 : da “romano di Roma” come lui, ero un suo tifoso sfegatato. Una dritta, una informazione: Elio correva spesso e volentieri a Villa Borghese, dove si affacciava la residenza paterna.

Come ogni adolescente stupidotto di 11 anni decido una cosa stupidotta: mi piazzo per ore in un pomeriggio di Novembre (beata epoca dove la parola “Stalking” non esisteva, oggi mi avrebbero portato via due Gazzelle dei Carabinieri….) davanti ad un Portone ben preciso, e aspetto con in mano la copia fedele di AutoSprint da far autografare. Improvvisa una immagine: vedo un ragazzo con tuta azzurra, sbuca da un viottolo di Villa Borghese. Mi pare guardi verso di me, è un attimo ma pare proprio Elio. Corro, supero la siepe che divide il Parco dal Viale. Scomparso. Forse non era lui, o forse era lui proprio perchè era troppo veloce per non esserlo. Ciao Elio.

Posted By Riccardo Bellumori

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