Pedaggi autostradali: rincari del 2015 all’orizzonte
Il nuovo anno è ormai iniziato, ma c’è chi, buon abituè, non riesce a distaccarsi da vecchi rituali appartenenti a sistemi ben collaudati, soprattutto quando si parla di pedaggi. Per tutti gli automobilisti infatti gennaio inaugura un nuovo corso all’insegna di rincari e aumenti e, sebbene non siano stati ancora decisi né ufficializzati tutti i numeri in più che toccherà tirare fuori dalle proprie tasche, cominciano a materializzarsi le prime, nuove tariffe legate ai pedaggi autostradali.
Chi ha più dimestichezza in materia, sicuramente non faticherà a ricordare l’aggravarsi delle tasse, salite quasi del 4% alle porte dell’anno precedente, e che quest’anno iniziano già a lievitare con una percentuale dell’1,5%. Un inizio che lascia ben poco di cui gioire, ma che non sarebbe la nota peggiore del corso, considerando che a Roma è già stata avanzata una di richieste dalle concessionarie autostradali per alzare l’asticella fino al 9% in più rispetto al 2014, e quindi andando ad acuire quel disagio che chi attraversa sovente la A24 o la A25 conosce fin troppo bene.
A infondere un po’ di sicurezza ci pensa il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il quale ha già annunciato in merito alla questione che quell’1,5% non verrà ulteriormente rialzato, qualsiasi proposta venga presentata. Ma prima di tirare un sospiro di sollievo, è più conveniente rimanere con il fiato sospeso: non è la prima volta che si fanno avanti insistenti solleciti in favore di aumenti sui pedaggi autostradali, e sicuramente prima di vergare la parola “fine” ci potrebbero essere parecchie modifiche. Se lo ricorderanno sicuramente le Autovie Venete e le Centropadane, rispettivamente responsabili di un aumento pari al 7% e all’8% circa. E lo ricorderanno ancora di più gli sventurati automobilisti che, di consuetudine, seguono questi tratti autostradali. Vale il detto, repetita “non” iuvant.